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MICHAEL SNOW. Rameau’s Nephew by Diderot (Thanx to Dennis Young) by Wilma Schoen

19 Maggio 2012

19 maggio 2012
INIZIO ORE 19:00
Museo Hermann Nitsch
Vico Lungo Pontecorvo 29/d, Napoli

co-edition Re:Voir / Exploding

 

“…Ho iniziato la sceneggiatura di questo film nel febbraio del 1972 ed ho scritto, girato, mixato, montato e continuato fino al settembre ’74. Alcune idee in esso utilizzate risalgono al 1966 quando ho riconosciuto in me l’ambizione di realizzare un autentico “film sonoro”, costruito con i veri elementi della sillaba e del fotogramma. …Tutte le possibili relazioni immagine/suono focalizzate sulle persone e sul linguaggio generano dei rapporti con il pubblico in sala: una vasta gamma di possibilità emotive, l’esperienza di vedere/sentire questo film. La ‘Parola’, la ‘Lingua’, la ‘Cultura’ – la propria fonte, la propria natura… registrate, immaginate, dimostrano (?) che in questo caso una parola vale mille immagini”. Michael Snow

Tra i films strutturali più intensi e compositi degli anni ‘70, Rameau’s Nephew by Diderot (Thanks to Dennis Young) by Wilma Schoen è un’enciclopedica interazione tra l’immagine ed il suono non unificabile da un’unica strategia visiva; le venticinque sezioni, significativamente differenti nella lunghezza, esprimono delle meditazioni sulla natura delle percezioni uditive e visuali, spesso sotto forma di rebus, giochi di parole, variazioni e ripetizioni di suoni e immagini, intervallate da ventisette composizioni astratte colorate. L’utilizzo complesso del medium cinematografico, capace di manipolare e dilatare l’illusione del reale, stressa le capacità corporee e mnemoniche dello spettatore/ascoltatore, chiamato a risolvere gli enigmi percettivi del geniale film-maker.

Michael Snow (Toronto, 1929), famoso internazionalmente per le sue opere pittoriche, scultoree, fotografiche, olografiche ed installative nonché per le improvvisazioni jazz al pianoforte, ha realizzato diversi films strutturali (ne citiamo alcuni: Short Shave 1965, Wavelength 1967,  aka Back and Forth 1969, La Région Centrale 1971, So Is This 1982, Prelude 2000, Corpus Callosum 2002, WVLNT (Wavelength for those who don’t have the time) 2003) incentrati sulle possibilità fisiche e plastiche dell’apparato cinematografico fino alle ultime investigazioni digitali. Le sue opere richiedono una collaborazione attiva dello spettatore che affronta un ambiente immaginifico spesso dissonante e metaforico, simile alla dissertazione filosofica più che alla narrazione.

Il titolo Rameau’s Nephew by Diderot (Thanks to Dennis Young) by Wilma Schoen, anagramma germanizzato di Michael Snow, ed ancora il ringraziamento a Dennis Young, l’unica persona reale qui menzionata che gli ha donato il libro, con l’esplicita equivalenza fonetica tra Denis e Dennis, rivela le intenzioni che il film-maker affronta in queste quattro ore e più di pellicola: come per Diderot, la musica si compone di una filosofia universale in cui i sensi primeggiano sulla conoscenza razionale. Nonostante l’inglese sia la lingua madre del film, quindi molti dialoghi, parole onomatopeiche e giochi verbali risultano poco comprensibili a noi pubblico italiano, Michael Snow utilizza le ampie sfumature dei suoni e delle immagini, originariamente separati sia nella produzione che nella presentazione, come fonogrammi di un linguaggio universale intessuto di musicalità più che di significante.

Le Neveu de Rameau, scritto da Denis Diderot tra il 1762 ed il 1783 e pubblicato per la prima volta nel 1804 soltanto nella sua traduzione in Tedesco eseguita da Goethe e Schiller, è un dialogo fittizio tra lui (Jean-François Rameau, nipote di Jean-Philippe Rameau) ed io (Diderot) raccontato in prima persona durante mezz’ora di passeggiata nei giardini del Palais Royal a Parigi tra il 1752 ed il 1754 poco dopo la Querelle des Bouffons; la conversazione molto satirica e strutturata su più livelli si snoda tra le vicissitudini del nipote, geniale pantomimo ma spregiudicato adulatore che sopravvive come buffone di corte, ed i commenti del filosofo che lo giudica vile ed arrivista, dotato di sensibilità artistica ma privo di morale. Il film di Michael Snow non è un adattamento del libro di Diderot ma un chiaro richiamo all’espressione comunicativa del dialogo, che intercorre tra i personaggi del film e la pellicola emulsionata di cui sono fatti, tra i suoni e le immagini, tra il pubblico in sala e le immagini proiettate (scomposte nelle due componenti di luce proveniente dal proiettore e suono dagli altoparlanti), tra le diverse temporalità filmiche di ripresa, montaggio e proiezione, tra testi scritti e dialoghi registrati, tra cinema e realtà, tra il linguaggio ed il mondo…

 

Sequenze

Whistling 4 min. 12 sec.

Focus 2 min. 37 sec.

Mom (Piano) 49 sec.

Credits 7 min. 57 sec.

Mental (1) 27 sec.

Voice 1 min. 21 sec.

Plane 30 min. 29 sec.

Sink 3 min. 50 sec.

Dennis Burton 6 min. 34 sec.

Total 53 min.

 

Polyphony 36 min. 1 sec.

Bus 3 min. 31 sec.

Fart 7 min. 13 sec.

Dub 18 min. 14 sec.

Piss Duet 54 sec.

Embassy 34 min. 44 sec.

Commentator 13 min. 40 sec.

Total 111 min.

 

Laughing Chair 1 min. 18 sec.

Rain 7 min. 56 sec.

English Comedians 7 min. 50 sec.

Hotel 47 min. 13 sec.

Four 2 min. 9 sec.

Mental (2) 1 min. 21 sec.

Cymbal-Symbol 31 sec.

Erratum 58 sec.

Addenda 1 min. 6 sec.

Total 66 min.

Dettagli

Data:
19 Maggio 2012
Categoria Evento:

Luogo

Museo Hermann Nitsch
Vico Lungo Pontecorvo 29/d
Napoli, 80135 Italia
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