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Cesare Pietroiusti. Pensieri non funzionali

22 Maggio 1997-19:00/30 Luglio 1997-19:00

22 maggio – 30 luglio 1997
OPENING 22 MAGGIO ORE 16:30
Studio Morra
Via Calabritto 20, Napoli

All’inizio dell’anno 1997 mi sono dato un compito: annotare per iscritto tutti i pensieri non funzionali che mi sarebbero venuti in mente e che in qualche modo sarebbero potuti diventare un’azione, un gesto comunicabile, un lavoro. Come supporto materiale su cui scrivere queste annotazioni ho pensato di utilizzare dei giornali quotidiani e ne ho scelti due – “L’Unità” e “Il Foglio” – che ho quindi (quasi) sistematicamente acquistato e portato con me, per potere mettere su carta i vari pensieri non appena essi si fossero manifestati. Poiché la “comparsa” di un pensiero non funzionale è sostanzialmente imprevedibile, e può essere indotta da qualcosa che si vede, o che si sta facendo o, per associazione, da qualche altra cosa che si sta pensando, non sempre ho avuto la possibilità di trascrivere immediatamente quello che pensavo; nonostante lo sforzo volontario fatto, di concentrarsi e ricordare tutto, la labilità di questa produzione mentale ha determinato, oltre ad una generale difficoltà di “messa a fuoco” (riportare il pensiero in parole), una scarsa permanenza in memoria e, di conseguenza, la scomparsa (che comunque, a volte, non è irreversibile) di una certa percentuale di pensieri. Inoltre ho più volte esercitato una funzione di selezione e scartato, spesso attraverso una forma di volontaria dimenticanza, i pensieri che mi sembravano insulsi o troppo poco interessanti.

Quelli trascritti sono espressi con un linguaggio elementare, ma sempre tenendo presente la necessità della comprensibilità: come accade per i sogni, l’annotazione eccessivamente sommaria rischia, dopo poco tempo, di non significare più nulla e di non trovare più alcun posto in una storia o, appunto, in un pensiero, anche agli occhi di chi l’ha scritta.

Questi pensieri, mi rendo conto a posteriori, possono essere abbastanza facilmente classificati secondo 4 – 5 categorie: progetti o “compiti” di azioni stranianti e innaturali; classificazione di elementi del paesaggio urbano o di quello interiore, nonché di meccanismi relazionali; annotazione di fenomeni non ordinari; osservazione ed ordinamento “statistico” di eventi comuni. Sono comunque propenso a credere che, se altre persone facessero lo stesso esercizio, si renderebbero necessarie categorie differenti.

La frequenza della comparsa di questa produzione mentale è stata alquanto alterna, ovviamente anche in concomitanza con fattori personali contingenti. Verso la seconda metà di marzo, più o meno quando ho deciso definitivamente di utilizzare il materiale che si stava accumulando (giornali e pensieri) per questa mostra, la “produzione” è dapprima rallentata e poi si è praticamente arrestata. Dopo qualche giorno, di conseguenza, ho deciso che il compito che mi ero dato all’inizio dell’anno era esaurito.

Dettagli

Inizio:
22 Maggio 1997-19:00
Fine:
30 Luglio 1997-19:00

Luogo

Studio Morra
Via Calabritto 20
Napoli, 80121
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